Post immodestamente autocelebrativo

16 12 2008
io, me medesimo

Dopo lungo travaglio, sono lieto di comunicare che finalmente sono stato proclamato Dottore in Ingegneria Informatica, con 106/110!

L’impresa non sarebbe stata possibile se non vi fosse stato l’aiuto di ognuno dei miei amici, dei quali ringrazio la comprensione per eventuali strani atteggiamenti recenti (tipo sogghignare aggirandomi minacciosamente per i corridoi con tagliacarte in mano, piuttosto che non rispondere se interpellato causa testa momentaneamente altrove), gli incoraggiamenti ricevuti, le spinte di quello che oramai è diventato leggendario  “spingitore” di tesisti… Sono felice di poter condividere insieme a tutti voi “il bel posto in cui mi trovo”!

Ringrazio poi i miei cari, per avermi sostenuto e appoggiato in ogni momento di questa difficile scalata…

Infine un ringraziamento al mio relatore, prof. Francesco Scarcello, e sopratuttoa un ringraziamento particolare va’ al mio correlatore, ing. Lucantonio Ghionna, sempre disponibile per aiuti e chiarimenti, che mi ha sempre riservato una gentile e calorosa accoglienza!

Dopo la proclamazione, la compagnia di amici ha festeggiato il sottoscritto con tanta birra, tanto vino e sopratutto tanta allegria, nonostante il periodo di esami appena iniziato! (spero vi siate divertiti!)

Grazie a tutti!

dott. Andrea
(il “dott.” è solo per questa volta)





Quanti credono nel ’68 e quanti vedono i cazzi loro e basta…

23 10 2008

Unical. 23 Ottobre 2008. Ore 10:30. Aula A. Cubo 40C. Assembrea per decidere la linea che la facoltà di ingegneria intende seguire in merito alle proteste contro il decreto Tremonti-Gelmini. Tutti sono d’accordo che il decreto non va bene. Tutti sono d’accordo che è necessario far presente alla nazione che le cose così non vanno. I (pochi) professori presenti spiegano la loro posizione contraria al decreto e annunciano le loro modalità di protesta.

Scroscio di applausi per ogni frase contro il governo/decreto/etc. , un atmosfera quasi di eccitazione per la possibilità di potersi mobilitare in un momento critico come questo. Eppure, appena qualcuno osa paventare la possibilità di un interruzione delle attività didattiche come forma di protesta forte per segnalare all’Italia che ci siamo anche noi e che questo governo non ha il diritto di fare i propri porci comodi solo perchè è stato eletto, ecco che inizia uno sciame di fischi, di “buuuu” e di ragazzine stizzite che urlano con indigno “no! io lezioni non ne perdo!!!”.

Come si fa a essere così egoisti? Ho sentito gente dire “e che mene frega a me che chiude l’università”?. Tutti a lamentarsi perchè LORO le lezioni le pagano e non le possono perdere, senza pensare che se i tagli vanno in porto e le tasse passano da 7/800€ l’anno a 5/6000€ non sele potranno permettere comunque!

Come si fa a restare indifferenti? è per situazioni come queste che sono sempre più convinto che siamo delle pecore e che tipi come silvio fanno quello che fanno perchè ce lo meritiamo restando indifferenti in tutti i casi di sopprusi che il governo mette in atto perchè dobbiamo sempre e solo pensare esclusivamente ai cazzi nostri. E’ per questo che tutti fanno quello che gli pare impunemente e questo Stato sta andando a rotoli. Non ci ribelliamo mai!

Spero che vadano in porto almeno le lezioni in piazza e/o le lezioni notturne.

SVEGLIA INGEGNERIA UNICAL (E TUTTI GLI ALTRI)! LO STATO SIAMO NOI!

Non possiamo pretendere che il governo annulli il decreto per un proprio ripensamento ne che gli altri possano prendersi la delega per manifestare al posto vostro mentre voi continuate tranquillamente le vostre lezioni.

E’ ora di alzarsi e di muovere le PROPRIE chiappe! Troppo comodo avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Con Indigno infinito, (un altra bomba by) DAVU.

“Trovo molto interessante la mia parte intollerante che mi rende rivoltante tutta questa bella gente <Caparezza – La mia parte intollerante>”





Da un lontano passato

16 10 2008

A volte, mi rendo conto di quanto la rete sia uno strumento grandioso…
In pochi giorni, sono riuscito a risentire due persone a me care, con le quali avevo completamente perso i contatti, vuoi per la distanza fisica, vuoi perché ci si è persi di vista da anni o decenni.
A volte si pensa a qualcuno che non si sente da tanto tempo e ci si domanda: “Chissà che fine avrà fatto?”. Quando capita, non domandartelo solamente, mettiti anche a cercare. Ritrovare un vecchio amico vale tutto il tempo che perdi a cercarlo, anche solo per un saluto od una mail, direttamente da un lontano ricordo. Un ricordo che può ridiventare vivo ed attuale!

Andrea

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immagine tratta da Wikimedia Commons, autrice Mila Zinkova