Guerra in Congo

3 11 2008

Ciao,

stamattina mentre in internet leggevo le ultime notizie, ho visto questo articolo che si occupa della guerra in corso in Congo tra l’esercito della Repubblica democratica del Congo e i ribelli del generale Laurent Nkunda. L’articolo parla più che della guerra (che in pratica ormai dura dal 1997 quasi ininterrottamente, con la prima guerra del Congo), della situazione dei civili: milioni di persone senza casa nè cibo, braccati dove è quasi impossibile arrivare con aiuti umanitari e sotto la costante minaccia delle epidemie!

Oltre alle epidemie, purtroppo, i civili indifesi sono esposti alle più brutali violenze, soprattutto le donne. Questo video, preso dal blog di Beppe Grillo testimonia le violenze sessuali che subiscono (spesso più di una volta) le donne, che vengono usate come arma di ricatto. Spesso una volta violentate queste donne vengono abbandonate al loro destino, rifiutate perfino dalla loro famiglia.

E’ terribile che a pagare il prezzo di ogni guerra siano sempre i civili indifesi, già di per se la guerra è una vergogna, OGNI QUERRA, non esistono guerre giuste.

Vi lascio con le parole di Hemingway:

le guerre sono combattute dalla più bella gente che c’è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne. Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incominciano a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.

L’autore di questo libro sarebbe molto lieto di incaricarsi di questa fucilazione, se fosse legalmente delegato da coloro che combatteranno, e di badare a che venga eseguita con tutta l’umanità e la correttezza possibile e badare che a tutti i corpi venga data degna sepoltura. Potremmo perfino riuscire a farli seppellire nel cellophane o in qualcuno dei più moderni materiali plastici.

Alla fine della giornata se vi fosse qualche prova che sono stato io a provocare in qualche modo la nuova guerra o non ho eseguito debitamente i doveri a me conferiti, sarei disposto, se no lieto, a farmi fucilare dallo stesso plotone di esecuzione e farmi seppellire con o senza cellophane o essere lasciato nudo su una collina.

Maurizio